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La quercia come simbolo della famiglia

domenica 6 luglio 2008

Riconoscere gli orchi

Vorrei iniziare questo post con le parole di Umberto Galimberti:

"È un po' nauseante parlare di voi pedofili, ma siete tanti e avete scelto come unico scopo della vostra vita quello di trasmettere e perpetuare la ferita non rimarginata della vostra infanzia, affinché un dolore profondo e incompreso si trasmetta di generazione in generazione".

Questa spirale va combattuta, va spezzata, va distrutta.

Leggendo libri, riviste e articoli su internet, mi sono imbattuta nel "decalogo del perfetto pedofilo" che la polizia in una delle sue 'azioni' è riuscita a sequestrare ad un pedofilo.

Gli orchi vanno combattuti e conoscere è uno dei modi più afficaci che abbiamo per combattere qualsiasi cosa, compreso questo rapporto distorto che gli orchi hanno nei confronti dei bambini.

Il decalogo del perfetto pedofilo (o dell'orco perfetto)

  1. Trascorri più tempo possibile con il bambino. Insinuati in casa o portalo in un luogo sicuro. Fagli trovare casualmente del materiale pornografico. Parlagli di sesso. Osserva le sue reazioni.
  2. Fai capolino dalla porta quando si sveste. Sii gentile, simpatico. Fagli dei complimenti. Toccalo accidentalmente oppure trova una scusa per toccarlo. Procedi per gradi.
  3. Sii simpatico, aperto. Prendi di mira i bambini poco seguiti dai genitori, con problemi di famiglia o già abusati. Individua i loro punti deboli.
  4. L'ideale è un bambino proveniente da una famiglia difficile e disgregata perché è alla rierca disperata di appoggio. Anche i bambini taciturni e isolati sono alla ricerca di qualcuno che si accorga di loro.
  5. Meglio un bambino senza amici. Diventa suo amico. Comportati in modo che possa fidarsi completamente.
  6. Cerca di diventare amico di un uomo dedito all'alcol e alla droga, che considera i propri figli un peso e li maltratta. Quei bambini soffrono, se gli si dà un po' di attenzione sarà facile raggirarli. Quando un genitore ha fiducia in te offriti come baby-sitter. A questo punto sei solo con lui: il piccolo che teme i genitori è contento di stare con te.
  7. Usa l'amore come esca. Evita le minacce finchè è possibile. Dagli l'impressione di essere libera, o libero, di scegliere, di fare o non fare. Digli che per te lei o lui, è speciale. Meglio i bambini che hanno già subito degli abusi e sono abituati a certe cose.
  8. Mostrati interessato al suo benessere. Se non ha un amichetto, chiedi il motivo. Procedi lentamente per non destare sospetti. Quando si fida completamente comincia a toccare. Osserva le reazioni.
  9. Assicurati che non ci sia nessuno intorno. Accarezzalo pesantemente. Il passo successivo consiste nel convincere il bambino che tutto va bene, non c'è nulla da temere, non è il caso di scappare.
  10. Digli che quello che state facendo è lecito. Se non riesci a convincerlo usa le minacce e, se necessario, la coercizione fisica.

Purtroppo le ricerche indicano che l'85% l'orco che abusa è familiare stretto o comunque facente parte della famiglia allargata.

Purtroppo se un componente della famiglia si accorge, oppure è il bambino/a stesso a raccontare, la reazione più comune è quella di mettere tutto a tacere. Tacere per paura che il familiare vada a finire nelle mani della giustizia, tacere per paura che la famiglia si sfasci, tacere per paura di affrontare qualcosa che è devastante...

Purtroppo ...a causa dei nostri purtroppo, quel bambino o quella bambina non vivranno una vita degna di essere chiamata tale.

Elenco di alcune associazioni che lottano contro le violenze subite dai bambini:

- Associzione Meter

- Fondazione Luca Barbareschi e Associazione Prometeo

- Artemisia

- Afesip, Somaly Mam

3 commenti:

Lo ha detto...

Sono ovunque! non ci sono veramente regole per riconoscerli o stanarli... sono mimetizzati con il mondo... nascosti dall omertà o dal terrore... sono subdoli... mostruosi. Spesso sono proprio negli ambienti educativi. è un mondo sommerso ma esteso. Grazie per il tuo articolo hai ragione... è nescessario conoscere il pericolo...

nonnatuttua ha detto...

Che tristezza! Mi ricordo che quando le mie figlie erano piccole andavano ai giardini da sole o con le loro amichette e si poteva stare tranquilli perchè c'erano nonni e nonne che, a turno, le guardavano. Ora se porto ai giardini i miei nipoti non li perdo d'occhio un attimo e spiego loro che devono stare sempre "a portata di vista".... non si può più essere sicuri di nessuno...
Fausta

Paola Romitelli ha detto...

@Io: è proprio così. Bisogna stare attenti anche al vicino di casa, oltre che al parente. E, non smetterò mai di ripetere che è meglio sospettare di tutti che non il contrario.

@nonnatuttua: tra l'altro oltre che i pedofili, sono aumentati anche i rapimenti.

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